venerdì 12 marzo 2010

Mondi virtuali che chiudono ed aziende in ristrutturazione: forse la fine di un sogno...

Il momento è sicuramente delicato. Forse è la "crisi" di cui tutti parlano e che ha creato non pochi problemi finanziari ed economici, forse una naturale contrazione del mercato dei mondi virtuali. La realtà che si percepisce è tuttavia la chiusura di troppi mondi virtuali e dei relativi progetti, oltre la ristrutturazione di aziende conosciute come Forterra. Vediamo in un piccolo ricapitolo cosa sta succedendo ed è successo:
  1. Primi di Gennaio 2010: l'annuncio da parte del blog Massively e di altri blog, citando la dichiarazione fatta sul forum ufficiale, della definitiva chiusura di Metaplace. Il sito attuale riporta comunque la notizia dello sviluppo di un futuro nuovo Virtual World di cui, al momento, non si hanno particolari.
  2. Febbario 2010: rimbalza in rete su diversi blog la notizia della vendita da parte di Forterra dell'intera tecnologia da loro sviluppata alla società americana SAIC. Questa informazione è arrivata dopo alcune indiscrezioni sul ridimensionamento della società; qui un ottimo articolo riassuntivo del blog di Opensource Obscure.
  3. Chiusura del Progetto DarkStar e suo conseguente fork.
  4. 9 Marzo 2010: sempre Massively, insieme ad altri blog, riporta la chiusura di There.com Mondo Virtuale molto frequentato dai giovani.
  5. Si addensano nere nuvole di una possibile chiusura sul futuro del Progetto Wonderland, il cui sviluppo e manutenzione sono stati successivamente affidati ad una specifica e neonata Fondazione: http://blogs.projectwonderland.com/2010/03/11/announcing-open-wonderland-update-your-bookmarks/
La domanda da porsi è dunque cosa stia accadendo. Raph Koster, dal suo blog, ha lanciato una provocazione per riflettere su questo tema dal titolo: "Are virtual worlds over?", "I mondi virtuali sono finiti, sono superati?" Devo ammettere che la lettura dell'articolo mi ha riempito di una profonda tristezza. Soprattutto mi ha colpito il disincanto e la grande capacità dell'autore nel sottolineare i veri desideri degli utenti su come essi pensino dovrebbe essere un Mondo Virtuale. La sensazione è quella di aver letto e compreso per la prima volta l'estrema differenza tra i miei sogni ed il reale desiderio degli utenti fruitori dei mondi virtuali. E' una realtà amara e disillusa lontana da quelle "magnifiche sorti e progressive" che la tecnologia del passato ci proponeva, distante dalle descrizioni del Metaverso come luogo-non luogo della suprema simulazione ed interazione. Ma soprattutto quello che più mi abbatte è la piena consapevolezza dell'autore nell'affermare che per modificare tali percezioni e desideri ci vorrebbero tali e tante risorse da rendere il proposito quasi impossibile. Chi vuole in sostanza creare un mondo virtuale di successo deve seguire delle precise e semplici regole, non perdersi dietro al desiderio di creare un Mondo ricreato al computer con cui è possibile interagire con grafica fotorealistica, immersività, condivisione, intelligenza artificiale, etc etc. Si avvera dunque quanto già profetizzato da Edward Castronova che invitava a concentrarsi su quanto gli utenti desiderano, piuttosto che perdersi dietro al sogno della "Realtà Virtuale" perfetta. Scompare il sublime ed irraggiungibile sogno di un MayaVerse, di un un universo simulativo totalmente immersivo e condiviso. Ma i sogni, è risaputo, sono duri a morire....per noi il MayaVerse, il Mondo Virtuale perfetto, iper-realistico, interattivo è ancora una realtà possibile e perfetta, viva e futuribile.

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